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POSIZIONE ODIERNA DELLA LUNA

LO ZODIACO

LO ZODIACO.






Il concetto di zodiaco ebbe origine presso i Babilonesi prima del 2000 a.C. come metodo per misurare lo scorrere del tempo. La suddivisione in 12 parti si deve al numero di costellazioni attraversate dal moto apparente del Sole, e sempre da tali costellazioni deriva il nome dei segni zodiacali. Alcuni simboli (animali) attribuiti alle costellazioni zodiacali, ancora oggi in uso, sono di origine sumerica.
I segni dello zodiaco che conosciamo sono quelli descritti dall'astronomo alessandrino Tolomeo nel II secolo d.C., quando lo zodiaco era già in uso da almeno duemila anni.
Assieme all'uso astronomico, ci sono rimaste anche la funzionalità basilare e la struttura del "calendario dello zodiaco". L' Ariete corrisponde all'inizio dell'anno all'equinozio di primavera; il gambero che indietreggia del Cancro rappresenta la ritirata del sole dal suo punto più settentrionale nel solstizio d'estate; il Leone, simbolo del fuoco, rappresenta il caldo estivo; la Bilancia corrisponde all'equilibrio tra notte e giorno nell'equinozio d'autunno; il declino del potere del sole è ricordato dallo Scorpione, simbolo di oscurità; l' Acquario portatore d'acqua corrisponde alla stagione piovosa che, in Egitto, comportava l'annuale inondazione del Nilo; i Pesci simboleggiano il ritorno della vita e il nuovo inizio dell'agricoltura.
Il mondo cristiano ereditò dalla tradizione antica anche l'uso dello zodiaco. Pur essendo ideologicamente contrario all'astrologia, il cristianesimo si appropriò infatti del repertorio di immagini fornito dallo zodiaco conservandone e replicandone le rappresentazioni soprattutto in funzione calendariale, e finalizzandole, in particolare, ad illustrare la sequenza stagionale dei lavori agricoli. In questo modo la rappresentazione dello zodiaco non uscì mai completamente dal sistema di segni cristiano, e anzi popolò cattedrali, chiese e monasteri medioevali.
Alla fine del Medioevo l'intreccio tra le conoscenze provenienti dal mondo islamico e il risorgere della cultura antica consentì all'astrologia di rifiorire vigorosamente, e al repertorio delle immagini zodiacali di recuperare complessità e raffinatezza, e di uscire dai limiti dell'uso in edifici religiosi per entrare anche nella decorazione degli edifici civili, sia pubblici che signorili.




Nell'astrologia occidentale, lo zodiaco è la fascia della sfera celeste che contiene i percorsi apparenti di sole, luna e dei pianeti. La misurazione del tempo è basata sulla tripartizione dei periodi che intercorrono tra i solstizi e gli equinozi, e di conseguenza tale fascia è suddivisa in dodici parti uguali, di 30° di ampiezza ciascuna, dette segni zodiacali. Al centro della fascia c'è il piano dell'eclittica e la larghezza dello zodiaco è dovuta all'inclinazione relativa ad essa delle orbite degli altri corpi, che si estendono per circa 8°.
Il primo segno zodiacale, dell'Ariete, inizia quando il sole transita per il punto in cui il piano dell'eclittica interseca il piano equatoriale terrestre nell'equinozio di primavera. Tale punto è detto vernale o anche primo punto d'Ariete o punto gamma, e vede l'eclittica entrare nell'emisfero boreale della Terra. I segni zodiacali ricevono il nome dalle costellazioni situate lungo l'eclittica, ma per il resto queste ultime sono del tutto ignorate dall'astrologia. Infatti:
  • le costellazioni sono raggruppamenti convenzionali di stelle, senza alcun significato astronomico, e inoltre quelle attraversate dall'eclittica sono 13 e non 12 (quella che non ha dato il nome ad alcun segno è l' Ofiuco, situata tra lo Scorpione e il Sagittario); per di più a differenza delle 12 parti di uguale ampiezza in cui lo zodiaco è suddiviso, ogni costellazione ha una propria estensione (la più estesa è quella della Vergine, la meno estesa è quella dello Scorpione),
  • l'astrologia prende in considerazione solo le componenti mobili del cielo, ossia sole, luna e pianeti,
  • a causa della precessione degli equinozi, le costellazioni sono sempre meno sovrapposte alle omonime suddivisioni dello zodiaco. Nell'epoca attuale quando il sole entra nel segno dell'Ariete all'equinozio di primavera il 21 marzo, esso è ancora nella costellazione dei Pesci e ci resterà fino a metà aprile. Tuttavia, essendo la precessione un fenomeno ciclico, la corrispondenza approssimativa tra segni e costellazioni si ripresenta ogni 25.800 anni circa.