Le Idi di marzo (latino: Idus Martii) è il nome del 15 marzo nel calendario romano.
Il termine idi era utilizzato per il 15esimo giorno dei mesi di marzo, maggio, luglio e ottobre, e per il 13esimo degli altri mesi. Le idi di marzo erano un giorno festivo dedicato al dio della guerra, Marte.
Attualmente, il termine idi di marzo viene solitamente utilizzato per indicare la data dell'assassinio di Giulio Cesare, avvenuto il 15 marzo del 44 a.C. ad opera di Decimo Giunio Bruto, Marco Giunio Bruto, Gaio Cassio Longino e altri cospiratori.
Leggenda vuole, e se ne trovano tracce anche nell' opera di Plutarco, che un certo veggente lo preavvisò di un grande pericolo che lo minacciava alle idi di marzo, e che quando giunse quel giorno, mentre si recava al Senato, egli chiamò il veggente e disse, ridendo, "Le idi di marzo sono arrivate"; al che egli rispose, soavemente, "Sì; ma non sono ancora passate" . In seguito di decise di murare la Curia in cui l' imperatore fu ucciso, e di chiamare Parricidio le Idi di marzo e che mai in quel giorno il Senato avrebbe tenuto seduta.
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Leggenda vuole, e se ne trovano tracce anche nell' opera di Plutarco, che un certo veggente lo preavvisò di un grande pericolo che lo minacciava alle idi di marzo, e che quando giunse quel giorno, mentre si recava al Senato, egli chiamò il veggente e disse, ridendo, "Le idi di marzo sono arrivate"; al che egli rispose, soavemente, "Sì; ma non sono ancora passate" . In seguito di decise di murare la Curia in cui l' imperatore fu ucciso, e di chiamare Parricidio le Idi di marzo e che mai in quel giorno il Senato avrebbe tenuto seduta.
Nunerosi furono gli artisti che cercarono di imprimere su tela l' importanza storica di un simile avvenimento, e il pittore francese Jean-Léon Gérôme nella sua opera "La Mort de César" , quasi 1900 anni dopo sembra offrircene un quadro piuttosto esaustivo.
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